Asino di Martina Franca, origini e allevamento

Razza asinina di Martina Franca

Nella Murgia dei Trulli è praticato da secoli L’allevamento di una razza asinina di grande pregio quella di Martina Franca.
Essa discende da soggetti autoctoni ed asini Catalani importati in Puglia durante la dominazione spagnola è caratterizzata da alta statura da eccezionale robustezza e da buona nevrilità; ha il mantello Baio scuro detto nelle Murge Morello komuso addome ed interno delle cosce grigi dopo essere stati descritti alla fine del 1800, come pugliesi da tecnici quali il fogliata, il Faelli ed il Chiari gli asini della Murgia sud-orientale furono, nel 1904, formalmente definiti razza Asinina di Martina Franca da Francesco Tucci, direttore del Regio istituto zootecnico di Palermo che fece introdurre in Sicilia stalloni di razza per il miglioramento della ragusana e della pantesca o di Pantelleria.

Gli incoraggiamenti esiti di quelli iniziativa ed il crescente interesse degli ambienti zootecnici italiani per la produzione asinina Martinese indussero nel 1926 il Ministero dell’Economia Nazionale ad impiantare al termine dei lavori di una commissione composta da Giuseppe buttice nello fotticchia Luca Pastore Antonio Rizzo ed Aristide Valetta, – il libro genealogico della razza chiuso ufficialmente il primo gennaio 1929 che ebbe come capostipiti gli stalloni Marco da Martina nato nel 1924 da Galeone bello nato nel 1928 da Tommaso e Colosseo nato nel 1928 da Peppino gli asini di Martina Franca furono da allora esportati in sempre più numerosi Paesi stranieri soprattutto in Francia Germania Polonia Slovacchia Ungheria Grecia e persino in Brasile Argentina.

Le produzioni autoctone

RAZZA CAVALLINA DELLE MURGE

Nella Murgia sud-orientale o Murgia dei Trulli tra le province di Bari Brindisi a Taranto è razionalmente selezionata dal 1927 una razza di cavalli mesomorfi di mantello Morello zaino o grigio Ferro testa di moro roano di notevole rusticità e di straordinaria presenza fisica essa che ha il nome di Murgese trae origine dalla numerosa eterogenea popolazione ippica Iri presente in secoli ormai lontani sulla quale influirono tra il 1400 e del 1800 pregiati riproduttori per lo più ascendenze spagnole napoletane berbare e arabe.
Qui magnifici esemplari appartenevano alle razze private o razze di famiglia di popolarità di alcuni Nobili Casate come quelle dei conti di Conversano e dei Duchi di Martina.

La razza dei conti di Conversano fissata presumibilmente nel XVI secolo fu una delle varietà della famosa razza Cavallina napoletana.

Lo stallone Morello Conversano nato in Puglia nel 1767 divenne uno dei 6 capostipiti maschili dei cavalli lipizzani.

I Borbone di Napoli che regnarono sull’Italia meridionale e sulla Sicilia dal 1734 al 1860 possedettero 5 razze reali A Carditello in terra di lavoro (oggi in provincia di Caserta). A Venafro nel Contado del Molise (oggi in provincia di Isernia). A Persano nel Principato Citra (oggi in provincia di Salerno) a Ficuzza in Sicilia dove furono fatte a fruire alcune giumente di Persano. A Tressanti in Capitanata (attualmente in provincia di Foggia).
Per ben quattro secoli – dal XV al XVIII secolo – Superbi cavalli padri (stalloni) docili cavalle di corpo ( fattrici ) e vivaci.

La razza Cavallina delle Murge è stata dichiarata nel 1990 dal Ministero dell’Agricoltura tra quelle in via di estinzione è sottoposta pertanto a particolare tutela.
Il lavoro di selezione coordinato dalla regione Puglia attraverso l’istituto incremento ippico di Foggia interessa una popolazione di circa 1800 fattrici per la stragrande maggioranza ubicata in Puglia la parte rimanente sull’intero territorio nazionale.

Annualmente l’istituto in collaborazione con l’associazione regionale allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca indice delle rassegne aziendali per il controllo della produzione e L’iscrizione al registro anagrafico dei puledri delle fattrici e degli stalloni.
I puledri in età compresa tra i 6 e gli 8 mesi vengono identificati con marchio a fuoco numerico sulla guancia sinistra e l’inserimento di microchip sul lato sinistro del collo.
Questi sei in possesso dei requisiti morfologici previsti dalle norme tecniche e vengono iscritti al registro puledri.
A 30 mesi i puledri vengono sottoposti ad un ulteriore visita morfologica per la definitiva iscrizione al registro stallono o fattrici; in tale circostanza Si procede alla ricerca e deposito del genotipo.
Le norme tecniche prevedono uno standard di razza che si può sintetizzare come segue:

  • mantello completamente Morello senza nessuna macchia bianca è ammesso anche un tipo così detto grigio Ferro testa di moro di limitata consistenza che è costituito di peli bianchi e neri sul corpo mentre il Crini, la testa, gli arti sono completamente neri.
  • testa a profilo piano ho leggermente montonico non troppo pesante fronte larga con grande ciuffo orecchie regolari occhi grandi Ed espressivi narici ampie e mobili collo muscoloso ben portato E venne attaccato con abbondante criniera spalla giustamente inclinate muscolosa Gares di buona conformazione e viene attaccato sulla spalla dosso orizzontale e ben sostenuto Lombi corti e muscolosi groppa proporzionata e muscolosa, di giusta inclinazione petto largo e muscoloso torace ben sviluppato arti solidi con avambraccio mediamente lungo, Arti di giusta lunghezza e inclinazione articolazioni ampie stesse andature sciolte passo sicuro e Trotto cadenzato appiombi regolari tollerata una lieve falciatura piede regolare ben diretto con unghia compatta e nera.
  • temperamento vivace

Dati biometrici

A 30 mesi (cm) le misure non devono essere inferiori a:
Altezza garrese: maschi 155 femmine 150
circonferenza toracica: maschi 180 femmine 172
circonferenza stinco: maschi 20 femmine 19
Il lavoro di selezione attualmente eseguito dalla regione Puglia Istituto incremento ippico di Foggia mira ad avere soggetti più distinti senza però trascurare quelle che sono le peculiari caratteristiche morfologica si dà essere impiegati negli attacchi, nel turismo equestre e nel dessange.
Da qualche anno l’istituto sta procedendo alla mappatura genetica di tutte le fattrici e gli stalloni punto di partenza di ogni selezione genotipica.

Carusi puledri napoletani erano stati esportati in altri paesi europei affinché concorressero alla formazione o dal miglioramento di prestigiose razze da Sella e da tiro leggero, quali la Danese Spider Borg L’Olandese General le germaniche Hannover holstein, oldenburg , Trakehner e waterberg le austrobulgariche lipizzana e kladruber.
Nel 1860 con l’unificazione di gran parte dell’Italia sotto la dinastia dei Savoia ha dato avvio ad una sistematica dispersione del ricchissimo patrimonio ippico del sud della penisola. La Reale razza di Persano per esempio fu dapprima depauperata mediante il trasferimento di numerose fattrici ad altri allevamenti in particolare a quello Sabaudo di San Rossore presso Pisa quindi fu dichiarata soppressa con decreto ministeriale nel 1874.
Soltanto alcuni lustri dopo l’istituzione del Regio deposito stalloni di Santa Maria Capua Vetere avvenuta nel 1862 libri cultura meridionale potente lentamente recuperare notorietà E considerazione in ambito nazionale.
Nelle Murge tra la seconda metà del 1800 e del primo quarto del 1900 li allevatori cercarono di elevare il grado di omogeneità morfologico-funzionale della produzione Cavallina locale rafforzando le capacità di adattamento alle difficili condizioni ambientali. La loro te da Asia in tale proposito rese possibile dopo il 1925 un lavoro di selezione sempre più accurato sotto la guida degli esperti dirigenti del Regio deposito cavalli stalloni di Foggia, poi trasformato in Istituto Incremento Ippico.
Furono Allora acquistati i principali capostipiti degli odierni murgesi vale a dire Nerone e Rondello secondo nel 1927 Martino e Moro nel 1930 palazzo nel 1932 Granduca da Martina nel 1933 Barone delle Murge nel 1934 ed Araldo delle Murge nel 1935.
Con Essi furono abiti alla monta pubblica nelle zone di produzione tipica alcuni stalloni non murgesi allo scopo di correggere in breve tempo certi difetti nella statura e negli appiombi posteriori rilevati in molte fattrici indigene dovuti nella maggior parte dei casi a carenze nell’alimentazione ed ha precoce sfruttamento nel lavoro e nella riproduzione.
Tali soggetti appartenevano la razza governativa di Persano ( ricostruita nel 1960 su base di sangue Anglo-orientale) ed alle razzeTrakehner ed anglonormanna.
Negli anni immediatamente successivi furono utilizzati come miglioratori accanto ai già numerosi stalloni murgesi erariali il maremmano Laziale damerino Edil lipizzano di legna italiana Napolitano Steaka; Inoltre fu immesso in razza Tarquinio il Superbo, Stallone pugliese del Tavoliere di origine Salernitana.
L’allevamento nel Murgese vanto della zootecnia di Puglia, prosegue tutt’ora lungo i fili genealogici maschili di Nerone, Granduca da Martina e da Araldo delle Murge.
L’impiego in passato di taluni riproduttori non originali delle Murge o non nativi nel nostro paese, comunque, quasi tutti provenienti da ceppi di varia misura, influenzati dal sangue napoletano, nulla ha tolto alla piena italianità del cavallo Murgese, assai significativa così sotto il profilo storico come sotto quello ippologico.
(G.P. Fraddosio)