Codice Etico

 

CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO

( DEGLI ASSOCIATI,) DEL CORPO ESPERTI E GIUDICI- A.N.A.M.F. –

Approvato dal Comitato Direttivo ANAMF in data 21/12/2022

INDICE

  1. PREMESSA ………………………………………………………………………………

  2. VALORI E PRINCIPI DELL’ASSOCIAZIONE ……………………………………..

  3. AMBITO DI APPLICAZIONE: DESTINATARI …………………………………….

  4. PRINCIPI GENERALI…………………………………………………………………..

  5. COMPORTAMENTI …………………………………………………………………….

    1. Principi ……………………………………………………………………………….

    2. Principi generali sulla privacy ………………………………………………….

    3. Conflitto di interesse………………………………………………………………

    4. Rapporti con i mezzi di informazione …………………………………………

    5. Regalie e benefici …………………………………………………………………..

    6. Pari opportunità ……………………………………………………………………

    7. Molestie e violenze …………………………………………………………………

    8. Prevenzione dei rischi, tutela dell’ambiente sicurezza e salute nelle attività sociali

      …………………………………………………………………………….

    9. Acquisto di beni e servizi ………………………………………………………..

  6. ATTUAZIONE E CONTROLLO ………………………………………………………

    1. Comunicazione e formazione……………………………………………………

    2. Modifiche e revisioni ………………………………………………………………

    3. Segnalazione delle violazioni ……………………………………………………

  7. NORMA DI CHIUSURA………………………………………………………….

  8. PROCEDIMENTO DISCIPLINARE ………………………………………………..

    1. Indicazioni…………………………………………………………………………….

    2. Sanzioni disciplinari………………………………………………………………..

1. PREMESSA

Il presente Codice Etico e di Comportamento – d’ ora in avanti in breve Codice – vuole fornire principi normativi e linee guida che devono caratterizzare tutte le attività dell’ANAMF (Esperti di Razza) (Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Delle Murge e dell’Asino di Martina Franca) e dei suoi Associati, la sua organizzazione e gestione interna, l’insieme delle sue relazione con le Associazioni ed enti di settore ed istituzioni pubbliche nei differenti livelli, nonché i comportamenti richiesti ai singoli iscritti ANAMF, in relazione alle rispettive funzioni.

L’adesione all’ ANAMF (Corpo degli Esperti) , che avviene su base volontaria, comporta la conseguente accettazione delle regole del Codice che viene, peraltro, confermata da una dichiarazione scritta d’ accettazione.

La costituzione del vincolo associativo (collaborativo), improntato alla volontarietà, comporta alcune limitazioni in materia di disponibilità dei propri diritti, con l’accettazione di qualsiasi provvedimento adottato nei propri confronti dalla ANAMF , purché riconducibile all’attività associativa , sia sotto il profilo tecnico-disciplinare e sia economico, senza adire le vie legali ordinarie, fatta salva espressa autorizzazione dell’Associazione.

Il Comitato Direttivo – che ha redatto il presente Codice – a mettere a disposizione ogni possibile strumento conoscitivo e di chiarimento circa l’interpretazione e l’attuazione delle norme contenute. Inoltre dovrà assicurare la massima diffusione attraverso:

  1. la predisposizione di una versione sempre aggiornata del Codice, accessibile a tutti, attraverso il sito internet dell’ANAMF;

  2. l’organizzazione di seminari ovvero sessioni informative/formative anche attraverso sistemi e modalità informatiche.

Il presente Codice sarà soggetto a revisioni ed aggiornamenti in ragione di nuove normative e di esperienze applicative via via maturate.

Le modifiche e/o le integrazioni apportate al Codice, opereranno di diritto senza alcuna necessità di specifica ed espressa accettazione da parte dei destinatari (siano iscritti o, comunque, svolgano le attività loro affidate dall’Associazione), i quali con l’adesione scritta iniziale, s’impegnano anche in tal senso, salvo ovviamente la possibilità di dimissioni dall’ANAMF (Corpo Esperti)che ne comportano il recesso.

2 .VALORI E PRINCIPI DELL’ASSOCIAZIONE

IL Corpo degli ESPERTI è un organismo di persone nell’ambito dell’attività istituzionale di ANAMF, che, senza alcun vincolo di subordinazione e nelle diverse funzioni previste dalle Norme Tecniche del Libro Genealogico , assicurano e garantiscono la giusta valutazione dei soggetti presentati in sede di rassegna, e mostra Ufficiale di L.G.

È valore irrinunciabile ed imprescindibile di tale attività, la correttezza e la lealtà nell’espletamento di queste funzioni , come in quella sociale. Il collante tra questi due principi, che allo stesso tempo ne costituisce il fondamento, è la cultura del “fair play” , valore da applicare non solamente nelle sedi deputate al loro specifico ruolo ma a cui riferirsi come stile di vita, attraverso il rifiuto dell’inganno e delle astuzie finalizzate al perseguimento di vantaggi e/o profitti non parimenti raggiungibili con le sole proprie capacità.

Viene espressa la netta condanna a qualsiasi tipo di atteggiamenti e comportamenti che possono alterare le condizione psico-fisiche degli associati, della violenza sotto qualsiasi forma, del razzismo e di tutte le discriminazioni, in particolare quelle che originano o trovano pretesto nelle diversità ideologiche, socio-politiche, religiose, sessuali o etniche.

A tale riguardo l’ANAMF svolge compiti di vigilanza nei confronti dei propri aderenti assumendo, ove accertati i presupposti secondo le procedure stabilite, i conseguenti provvedimenti sanzionatori previsti dalla propria normativa interna.

originano o trovano pretesto nelle diversità ideologiche, socio-politiche, religiose, sessuali o etniche. In termini propositivi, l’ANAMF promuove nei riguardi dei propri Associati (Esperti) la

cultura del rispetto dei principi etici e morali relativamente ad ogni aspetto inerente il perseguimento delle rispettive funzioni. .

  1. AMBITO DI APPLICAZIONE: DESTINATARI

    Il presente Codice etico si rivolge a tutti gli Associati ANAMF ed in particolare ai membri del Corpo degli Esperti.

  2. PRINCIPI GENERALI

    Gli associati ed Esperti devono improntare i loro comportamenti in conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti.

    Nell’esercizio delle attività di rispettiva competenza ogni Associato / Esperto deve dimostrare sempre trasparenza, onestà, lealtà, correttezza, equità, imparzialità, segretezza, riservatezza, probità, terzietà, rispetto delle regole, indipendenza, decoro, rigore, autonomia, autorevolezza, integrità morale, mirando al raggiungimento del c.d. “principio di qualità”

    In particolare l’Esperto di Razza rappresenta il garante del rispetto delle regole ed il suo comportamento e la sua immagine, anche fuori dall’ambito delle valutazioni e delle manifestazioni nelle quali è chiamato ad operare , deve promuovere il valore intrinseco del lavoro e dei servizi che ANAMF, per Decreto e Delega è deputata a svolgere.

    E’ richiesta ad ogni Esperto e Associato la solidarietà verso gli altri ed un agire secondo lo spirito di gruppo nel raggiungimento degli obiettivi comuni.

    Chiunque abbia la responsabilità di applicare regole di carattere associativo e tecnico deve attenersi a criteri di equità e giustizia.

    Gli incarichi vanno svolti con diligenza e accuratezza che devono essere considerati come gli strumenti più idonei per il predetto obiettivo di qualità.

  3. COMPORTAMENTI

    1. Principi

      Il comportamento dell’Esperto e Associato deve essere espressione di legalità ed apparire come tale, deve riscuotere la fiducia e l’affidamento attraverso comportamenti improntati alla dignità della funzione, alla correttezza ed alla lealtà.

      I comportamenti oltre a riferirsi al senso di giustizia, devono essere ispirati alla “virtù del ben operare”. Deve essere alimentato lo spirito di appartenenza ; l’orgoglio della propria funzione deve manifestarsi anzitutto con il costante aggiornamento e nell’approfondimento della propria preparazione.

      Tutte le attività, in particolare quelle burocratiche (referti, rapporti, ecc.) devono essere improntati alla lealtà, alla sinteticità e alla fedeltà dei fatti veramente avvenuti ed essere intellegibili, evitando la superficialità e l’approssimazione.

      Gli Esperti devono mantenere tra loro rapporti verbali ed epistolari secondo i principi di colleganza e di rispetto dei ruoli istituzionali ricoperti.

      Le critiche, i modi e i toni devono rientrare sempre nell’alveo regolamentare e non devono essere anonimi, né formulati mediante utilizzo di nomi di fantasia o “ nickname “ atti ad impedire l’ immediata identificazione del loro autore.

      Tra gli appartenenti ci deve sempre essere solidarietà, tutti devono essere accumunati da un sentimento di mutua considerazione e rispetto reciproco, evitando di creare attriti, calunnie e conflitti d’interesse.

      Non devono essere mai usate espressioni, offensive e ingiuriose, nei confronti degli altri.

      L’Associato svolge le proprie funzioni con diligenza ed operosità, cura con diligenza l’organizzazione e l’utilizzo delle risorse personali e materiali disponibili.

      Garantisce l’indipendenza e la serenità dell’ attività di tutti gli addetti, assicurando trasparenza ed equanimità, respingendo ogni ingerenza esterna.

    2. Principi generali sulla privacy

      Nell’ esercizio dell’attività a lui affidata, deve assicurare il mantenimento della confidenzialità e della più completa discrezione con riferimento agli atti e ai comportamenti a lui richiesti, operando nel rispetto dei principi di riservatezza nei confronti di qualsiasi istanza proveniente al di fuori dei canali specificamente previsti dai regolamenti ANAMF.

    3. Conflitto di interesse

      L’Esperto si deve astenere dall’assumere decisioni, anche mediante la sua partecipazione alla loro adozione, o dallo svolgere qualsiasi attività, dalle quali possa risultare un conflitto, anche potenziale, tra gli interessi dell’Associazione e quelli personali propri dell’ Associato stesso e/o di persone a lui a diverso titolo collegate (familiari, conviventi, colleghi di lavoro, collaboratori, ecc.) Ogni associato che abbia un qualsiasi interesse, avente contenuto economico o di altra natura, direttamente oppure indirettamente attraverso famigliari o persone con lui conviventi, con altre persone fisiche o persone giuridiche che operano, direttamente o indirettamente, nell’ambito della ANAMF, , è tenuto a darne immediata informazione agli organi associativi di riferimento competenti in seno all’Associazione.

    4. Rapporti con i mezzi di informazione

      Ogni Esperto deve avere cura che le sue dichiarazioni, scritte o verbali, non debbano mai risultare di pregiudizio per la reputazione dell’Associazione, degli organi associativi e tecnici, di singoli altri iscritti. Non deve avere atteggiamenti o diffondere notizie e informazioni deliberatamente false e tendenziose.

      Deve evitare l’utilizzazione di canali informatici-riservati o privilegiati.

    5. Regalie e benefici

      Ogni Associato in riferimento ed in conseguenza all’attività da lui svolta in seno all’ Associazione, non può né dare , né accettare né sollecitare regalie, utilità, vantaggi o benefici sotto qualsiasi forma, salvo che abbiamo un valore simbolico.

      Atti di cortesia – come omaggi, contribuzioni o spese di rappresentanza – sono consentite quando siano di modico valore e comunque tali da non compromettere l’integrità o la reputazione di una delle parti e da non poter essere interpretati da un osservatore imparziale, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio.

      In ogni caso qualsiasi iniziativa di cortesia che comporti un onere e/o una spesa di rappresentanza devono essere autorizzati dagli organi preposti dell’ANAMF, devono essere documentati e non mai avvenire in circostanze da dare adito a sospetti di illiceità.

    6. Pari opportunità

      Sono garantite parità tra uomini e donne e pari opportunità per l’accesso a qualsiasi ruolo ed a qualsiasi livello gerarchico e/o funzionale all’interno del Corpo degli Esperti.

    7. Molestie e violenze

      Chiunque ponga in essere comportamenti lesivi della dignità e dell’integrità psicofisica, tramite forme di violenza fisica o psicologica, rispetto a qualunque soggetto, è passibile di sanzioni irrogate dall’Associazione stessa.

      L’ANAMF, considera inaccettabile qualsiasi comportamento di singoli o gruppi caratterizzato da violenza morale, persecuzione psicologica, per motivazioni connesse al sesso, alla razza, alle convinzioni religiose o ad altra caratteristica personale.

      Tali comportamenti, che abbiano lo scopo e l’effetto di violare la dignità della persona a cui sono rivolti, saranno considerati sempre colpa grave.

    8. Prevenzione dei rischi, tutela dell’ambiente sicurezza e salute nelle attività sociali

      L’Esperto si ispira al principio di salvaguardia dell’ambiente e persegue l’obiettivo di tutelare la sicurezza, la salute degli Associati e dei terzi.

      .

  4. ATTUAZIONE E CONTROLLO

    1. Comunicazione e formazione

      Affinché sia noto ai destinatari ed abbia ad assumere forza cogente e vincolante, il Codice viene comunicato agli Esperti, con le modalità indicate nel precedente art. 1.

      Analoga modalità sarà adottata per eventuali successivi aggiornamenti e/o modifiche. L’ANAMF:

      fornisce agli Associati un adeguato sostegno formativo e informativo, anche al fine di consentire la risoluzione di dubbi interpretativi relativi a disposizioni contenute nel Codice;

      garantisce che chiunque segnali violazioni del Codice non sia soggetto ad alcuna forma di ritorsione;

      adotta provvedimenti sanzionatori equi e commisurati al tipo di violazione del Codice nel rispetto delle disposizioni di legge e del regolamento di disciplina;

      attiva verifiche periodiche atte ad accertare il rispetto delle norme del Codice.

    2. Modifiche e revisioni

      Ogni aggiornamento, modifica o integrazione al Codice deve essere approvata dal Comitato Direttivo , con le stesse modalità adottate per la sua approvazione iniziale.

    3. Segnalazione delle violazioni

      1. Le violazioni delle norme etiche e/o procedure interne costituiscono inadempimento delle obbligazioni del rapporto di collaborazione.

        Qualunque che violi le norme etiche è soggetto ad una valutazione disciplinare. Spetta al Comitato Direttivo la valutazione disciplinare dei comportamenti e dovrà esaminare i fatti accaduti e/o gli atti constatati per i relativi adempimenti.

      2. Tutti gli Esperti sono tenuti non solo a segnalare la violazione di una norma etica, ma anche a segnalare ciò che nella valutazione di ciascuno appaia ragionevolmente tale, argomentando adeguatamente quanto è oggetto di evidenza nella comunicazione.

      3. La segnalazione di violazioni di norme etiche deve essere gestita con assoluta discrezione e nella piena tutela della riservatezza sull’identità del soggetto che ha effettuato la segnalazione e del soggetto nei cui confronti essa è stata svolta.

      4. La segnalazione di una violazione (o presunta tale) del Codice, va presentata per il tramite del Responsabile della struttura di riferimento (il Responsabile del Progetto Genetico ANAMF) il quale provvederà al relativo inoltro al Comitato Direttivo.

      5. Il Comitato si impegna:

      a svolgere approfondimenti e verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme etiche e/o delle procedure interne;

      ad impedire che alcuno possa subire ritorsioni di qualunque genere per aver fornito notizie in ordine a possibili violazioni al Codice.

  5. NORMA DI CHIUSURA

    Le disposizioni specifiche di questo Codice costituiscono esemplificazioni dei comportamenti più ricorrenti e non limitano l’ambito di applicazione dei principi generali espressi.

  6. PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

    1. Indicazioni :

  1. L’azione disciplinare compete al Comitato Direttivo ed è esercitata con l’atto di deferimento..

  2. La competenza funzionale è determinata al momento dell’infrazione.

  3. Nell’atto di deferimento la condotta contestata deve essere descritta in forma chiara e precisa

    con indicazione delle norme violate e delle eventuali circostanze aggravanti.

  4. L’ANAMF assicura che l’associato (esperto) deferito abbia la possibilità:

    1. di essere ascoltato;

    2. di indicare mezzi di prova a discarico;

    3. di depositare memorie già nella fase delle indagini;

    4. di acquisire copia di tutti gli atti, dopo il deferimento, e di disporre di un tempo congruo per

      preparare la propria difesa;

    5. di essere sentito presso il C.D. eventualmente con l’assistenza di un altro associato non rivestente cariche associative.

  5. Ogni delibera del CD deve essere motivata.

  6. Le deliberazioni del CD sono immediatamente esecutive, con

    decorrenza dal giorno successivo alla loro pubblicazione nei comunicati ufficiali.

  7. Le deliberazioni adottate dalle Commissioni di disciplina sono pubbliche.

8.1 Sanzioni disciplinari

  1. Le sanzioni disciplinari applicabili, secondo l’ordine di gravità, sono:

    1. il rimprovero;

    2. la censura;

    3. la sospensione sino ad un massimo di due anni, oppure la sospensione definitiva.